Studio di Psicologia e di Psicoterapia ad Abbiategrasso: perché chiedere aiuto.

Ho scritto diversi articoli sull’importanza di rivolgersi ad uno psicologo, psicoterapeuta quando si riesce a chiedere aiuto (vedi 101 motivi per andare dallo psicologo). Spesso incontro famiglie e genitori nelle diverse scuole o nei servizi territoriali in cui collaboro, e nel primo colloquio emerge la difficoltà  e la titubanza di rivolgersi ad uno psicologo. I genitori e le famiglie esprimono, con molta sincerità (che apprezzo), le perplessità e le resistenze ancora diffuse rispetto alla possibilità di chiedere una consulenza psicologica.

L’altro giorno, una signora mi rivela – Devo essere sincera, se qualcuno mi avesse detto che sarei stata qui con lei a parlare oggi, non gli avrei creduto…ma devo ricredermi, è utile, non si viene giudicati per le cose che non vanno. Si cercano delle soluzioni e ragionare in questo modo è diverso e mi piace -. Io credo che uno dei motivi, tra gli altri,  che spesso ostacolano questa possibilità, è relativa alla difficoltà di chiedere aiuto, in qualche modo chiedere aiuto viene vissuto come un’inadeguatezza,  una sorta di fallimento, una dichiarazione di fragilità e vulnerabilità. Eppure la capacità di chiedere aiuto è una risorsa  fondamentale nella vita. Pochi sanno che anche noi del mestiere, per prepararci e formarci in questa professione abbiamo dovuto imparare a chiedere aiuto. Possiamo studiare anni, aver sete di conoscenze e continuare ad aggiornarci, possiamo fare le migliori psicoterapie, e fare esperienza in mille servizi diversi, ma la capacità di riflettere sulle nostre difficoltà, sulle nostre storie, è fondamentale se si vuol fare bene questo lavoro. Chiedere aiuto è una competenza preziosa, spesso sottovalutata, talvolta dimenticata. Viviamo in una società individualista e competitiva che, in qualche modo  promuove implicitamente il mito del doversi arrangiare, “chi fa da sé fa per tre”, meno ci si mostra con le proprie difficoltà meglio si appare, perché questo rimanda un’immagine di forza inautentica e rinforza il mito del “faccio tutto da me”.  Chiedere aiuto permette di osservare le nostre difficoltà, le nostre paure, le questioni che si sono ingarbugliate con il tempo e che ci privano di energie. Chiedere aiuto permette di guardare cosa sta succedendo in noi, nelle relazioni importanti, nelle emozioni taciute e congelate. E’ un’operazione che richiede coraggio ma da cui si possono trarre diversi benefici.

Permette di fare pace con quei dolori rimasti in sospeso sepolti da qualche parte nel nostro corpo, permette di introdurre delle varianti nella nostra storia, permette di decidere cosa si vuol modificare. Chiedere aiuto permette di agire delle trasformazioni, permette di ascoltarsi, scegliendo di trasformare le difficoltà che ci attraversano, in possibilità di cambiamento e di crescita. Ecco perché ho deciso di pubblicare questo video che trovo molto bello, intriso di umanità. Spero che aiuti a sfatare quel mito che gli psicologi non hanno problemi, non si arrabbiano, non litigano, non chiedono mai aiuto…

Laboratorio sull’autostima

Un laboratorio per pensare al rapporto con sè stesse, un viaggio alla scoperta delle emozioni, i pensieri, i colori, le passioni del mondo femminile…. Un ciclo di 3 incontri in cui incontrare altre donne con cui dialogare sul tema della femminilità.

I temi esplorati saranno: autostima ed immagine di sé, percezione e vissuto corporeo, identità e relazioni. Gli incontri hanno l’obiettivo di far emergere i chiaroscuri dei ritratti femminili, “come ci vediamo e come ci vedono gli altri?”, “cosa comunico agli altri inconsapevolmente?”. L’esperienza di incontri rivolti a gruppi di donne mi ha convinto della necessità  e del desiderio delle donne di esplorare i propri vissuti emotivi, di intrecciarli alle proprie relazioni e di condividerli.

Ritrattididonna4“Una donna è la storia delle sue azioni e dei suoi pensieri, di cellule e neuroni, di ferite e di entusiasmi, di amori e disamori. Una donna è la storia di piccolezze, banalità, incombenze quotidiane, è di ciò che non dice. Una donna è sempre la storia di molti uomini.”

Marcela Serrano

ReLOVEution 10 anni per i diritti umani con Soleterre

In questi giorni l’Associazione con cui collaboro da diverso tempo ormai, compie dieci anni. Il mio percorso professionale e umano attraverso la partecipazione in questa Organizzazione Non Governativa disegna  un’ evoluzione che potrebbe evocare la metamorfosi che vive un bruco.  Ho cominciato la mia esperienza con Soleterre nel 2008 e ciò che credevo di essere all’epoca, era senza dubbio alcuno, un bruco. Probabilmente un bruco dall’aria curiosa e vivace, con una grande passione e dedizione per il terzo settore, pronta ad utilizzare  una serie competenze teoriche e pratiche che affinavo da anni. Oggi, se poso lo sguardo su me stessa, sullo staff con il quale lavoro, sulle donne  accolte e sostenute al Centro, sui numerosi laboratori realizzati con le famiglie di migranti, sui ragazzi accompagnati nel delicato processo di ricongiungimento familiare e di integrazione sociale, mi sembra di poter assomigliare a quella farfalla, quella arancione, che si posa sulla scritta “Soleterre-strategie di pace”. Forse è una farfalla capace di attuare rivoluzioni d’amore.

Distacchi

Alba, Ottobre 2012

“La separazione da persone, da luoghi, da cose, da ideee persino da parti di noi stessicomporta un disagio, inquietudine, senso di vuoto e di smarrimento.Non si tratta solo di nostalgia per ciò che si perde.Nel distacco vissuto come perdita avvertiamo il senso di un disordine minaccioso…a tutto questo ci si può abbandonare indifesi, come in una barca alla deriva, oppure si puòindividuare una direzione e remare.Nessuno può fornire ricette per non soffrire dei distacchi.Ma capire e accettare che si vive e si cresce solo attraverso piccole e grandi separazioni è un modo per navigare la barca.”

G. Schelotto tratto da “Distacchi e altri addii”