Le radici formative

 

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“Quello che sono oggi è indice di quello che ho imparato, non di quello che è il mio potenziale.”

        Virginia Satir

Pensare alle mie radici formative mi fa riavvolgere il nastro della memoria. Mi fa venir in mente il tempo in cui ero  iscritta alla facoltà di Psicologia all’Università degli Studi di Pavia, alla ricerca continua di un approccio teorico e clinico che funzionasse, una prospettiva di studi valida e solida, un orizzonte teorico in cui credere.  Di quel tempo ricordo un tam tam di stimoli teorici diversi, innumerevoli incontri e serate di approfondimento che hanno rappresentato il cuore della vita universitaria e hanno costituito i primi mattoni della mia formazione.

Il mio studio e il desiderio di approfondire le dinamiche dell’età evolutiva mi hanno spinto a specializzarmi nell’Adolescenza. Nella mia libreria non possono mancare i numerosi testi,    ormai del tutto consumati, di psichiatri psicoanlisti e psicoterapeuti come Pietropolli Gustavo Charmet, Donald Woods Winnicot, Elizabeth Meins, Bruno Bettelheim e quelli, della mia docente di Psicologia Dinamica Silvia Vegetti Finzi. 

Ancora oggi, quando preparo un incontro formativo per i genitori non posso fare a meno di riprendere alcune citazioni, come questa una delle mie preferite:

” Diventare genitore non significa dover diventare perfetto
Non bisogna cercare di esser genitori perfetti o tantomeno aspettarsi che perfetti siano i figli.
Il segreto sta nell’esser un genitore “quasi perfetto”: cercare di comprendere le ragioni dei propri figli, mettersi nei loro panni, costruire con loro un profondo e duraturo rapporto di comunicazione emotiva ed affettiva. Saper essere coerenti, oltre che prevedibili,
noi genitori dobbiamo essere noi stessi!”
Bruno Betteleheim

Continuando il viaggio formativo sono approdata in territori e regioni nuove della Psicologia,  lungo il viaggio, mettendo insieme un bagaglio di esperienze teoriche e pratiche ho incontrato la Psicologia Sistemica, e lì è cominciata un’altra storia, un altro viaggio. Ci sono regioni che quando le scopri non ti fanno smettere di pensare, ti affinano lo sguardo, il tuo modo di sentire e ragionare sulle cose. E allora ti vien voglia di conoscere tutte le province, i monti, i fiumi, il clima e le materie prime di quelle regioni: per me, è andata così con la Psicoterapia Sistemica.