In questi giorni l’Associazione con cui collaboro da diverso tempo ormai, compie dieci anni. Il mio percorso professionale e umano attraverso la partecipazione in questa Organizzazione Non Governativa disegna un’ evoluzione che potrebbe evocare la metamorfosi che vive un bruco. Ho cominciato la mia esperienza con Soleterre nel 2008 e ciò che credevo di essere all’epoca, era senza dubbio alcuno, un bruco. Probabilmente un bruco dall’aria curiosa e vivace, con una grande passione e dedizione per il terzo settore, pronta ad utilizzare una serie competenze teoriche e pratiche che affinavo da anni. Oggi, se poso lo sguardo su me stessa, sullo staff con il quale lavoro, sulle donne accolte e sostenute al Centro, sui numerosi laboratori realizzati con le famiglie di migranti, sui ragazzi accompagnati nel delicato processo di ricongiungimento familiare e di integrazione sociale, mi sembra di poter assomigliare a quella farfalla, quella arancione, che si posa sulla scritta “Soleterre-strategie di pace”. Forse è una farfalla capace di attuare rivoluzioni d’amore.