Missione a Leopoli (Lviv), Marzo 2012 con lo staff di Soleterre.
Camminare per le vie di Lviv ti stimola ad indossare un paio di scarpe nuove, possibilmente alte, sottili ed eleganti. Camminare per le vie di Lviv significa indossare scarpe diverse per affrontare con un altro passo ciò che la città è pronta a mostrarti. Camminare per le vie di Lviv non è sempre facile, a volte hai l’impressione che le persone siano come istrici, pronte a mostrare gli aculei per difendersi, imprevedibili nelle loro reazioni. Talvolta camminare per le vie di Lviv ti affascina per la molteplicità degli angoli della città, curati come gioielli, per l’espressione severa sul viso delle persone che è capace di trasformarsi in un sorriso inaspettato in un istante, al tuo pronunciare una parola nella loro lingua “diakuiu, dopobacina…”.
Camminare per le vie di Lviv significa meravigliarsi per la bellezza dei colori e della luce riflessa sulle architetture dei palazzi rinascimentali e gotici. Camminare per le vie di Lviv significa perdere il senso del tempo tra le bancarelle del mercato dell’artigianato tra uova colorate, camicie ricamate e tappeti di pecora. Camminare per le vie di Lviv ti conduce all’Università del Politecnico dove in un congresso internazionale sulle famiglie transnazionali gli invitati restano inchiodati alla sedia dalle 9:00 del mattino fino alle 18 e 30 di sera, composti e senza batter ciglio. Tuttavia alla vista di un video in cui non si celano vissuti emotivi intensi legati al tema della migrazione ucraina, gli stessi invitati dall’ aplomb impeccabile si accendono come fuochi d’artificio, pronti a lasciar traccia delle loro idee. Camminare per le vie di Lviv ti fa provare una certa malinconia per tutte quelle donne che hai incontrato e che ti hanno raccontato che sono state costrette ad emigrare. Camminare per le vie di Lviv non ti lascia indifferente, quando incroci lo sguardo di certe persone anziane, non puoi fare a meno di pensare come dev’esser stata dura la loro vita sotto il regime comunista. Camminare per le vie di Lviv ti conduce sempre in due posti: uno è il teatro dell’Opera e l’altro è il Palazzo del Sindacato, due volti della stessa città, il primo è suggestivo, antico ed affascinante, l’altro è enorme, austero e trascurato.
Camminare per le vie di Lviv ti fa comprendere quanto la città e i suoi abitanti, sia abituata ad essere considerata come un oggetto da rivendicare, contendere, un terreno da annettere. Il suo essere contesa continuamente da diverse nazioni, tra cui la Russia, l’Austria, la Polonia, ha indurito i tratti delle persone, li ha resi più forti perchè hanno saputo resistere. Camminare per le vie di Lviv ti ricorda questo, il loro modo di camminare disinvolto, la loro postura rigida, la loro diffidenza, il loro tenere il punto è segno di quella forza e tenacia che hanno dovuto imparare a mostrare e che, ancora oggi non vogliono perdere.Camminare per le vie di Lviv significa salutarla attraverso il congedo emozionato di Yarina che alle mie parole “Papà Yarina” ( Ciao, Ciao Yarina) incredula mi bacia “all’italiana”. Camminare tra le vie di Lviv ti imprime addosso l’odore del thè alla menta e cannella e lascia dentro di te uno spazio bianco, ancora da scoprire.